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Buongiorno amici di penna e bentrovati. Ospite della giornata di oggi, in occasione della rubrica settimanale "7 Blog per un Autore", è Cinzia Fabretti, con il suo "Il paese dei Venti".
SCHEDA LIBRO:
Titolo: Il paese dei Venti
Autore: Cinzia Fabretti
Editore: Self publishing
Genere: Avventura
Formato: Cartaceo e Ebook
Prezzo eBook: 4,59 euro, ma gratis su KU
Prezzo cartaceo: 18 euro
Pagine libro: 510 pagine
Data pubblicazione: 25 Marzo 2024
Ecco l'intervista.
L’ambientazione
Raccontaci la scelta dell’ambientazione e forniscici un’idea con delle immagini che accompagnano la descrizione
Il mio romanzo è ambientato in un luogo di fantasia, un’isola nell’oceano pacifico lì dove, nella realtà, c’è solo acqua. Di questo paese immaginario, Inurasi, ho descritto cultura e struttura sociale, entrambe molto lontane da quelle correnti nel resto del mondo. Questa realtà, pur inventata di sana pianta, risulterà al lettore, credo, verosimile perché raccoglie echi di usi, costumi e idee che in più parti del nostro mondo, e in più epoche, sono state praticate. Non è facile spiegare il perché di questa scelta, non si è trattato solo di rispettare il primo canone del genere avventuroso, cioè raccontare di un luogo esotico e pericoloso. In fondo, il fatto che l’ambientazione sia inventata mi ha consentito di affrontare liberamente temi sensibili senza dovermi preoccupare della perfetta aderenza a fatti storici e politici.
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E di temi se ne affrontano tanti, perché Inurasi è un paese che, per varie ragioni, si è isolato rifiutando la modernità e negando l’accesso agli stranieri. Quando la protagonista della storia viene incaricata di trascorrere del tempo nell’isola, con il delicatissimo compito di riallacciare almeno dei rapporti diplomatici, la sua missione diventa l’equivalente di un viaggio all’indietro nel tempo, occasione di confronto tra ideali ‘moderni’ e convinzioni e pregiudizi, come la misoginia, l’omofobia e la xenofobia, radicati in modo profondo presso quel popolo.
Per tornare alla domanda iniziale, la scelta dell'ambientazione è stata funzionale al genere, alla storia e agli argomenti che ne scaturivano, primo tra tutti la complessità dell’incontro tra culture profondamente diverse. Il grande interrogativo è se un incontro sia alla fine davvero possibile. Il paese dei venti interroga la coscienza del lettore senza imporre una risposta, e rispondo così a chi si meraviglia che ami tanto le ambientazioni di fantasia: esse offrono tutte le opportunità possibili di parlare della realtà, ancor più della realtà stessa.
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