RECENSIONE: Le bambine non esistono - UKMINA MANDORI

 


SCHEDA LIBRO: 

  • Editore ‏ : ‎ Libreria Pienogiorno (13 gennaio 2022)
  • Lingua ‏ : ‎ Italiano
  • Copertina flessibile ‏ : ‎ 160 pagine
  • ISBN-13 ‏ : ‎ 979-1280229373
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TRAMA
Nonostante sia cresciuta sui monti afgani al confine con il Pakistan, in una zona molto tradizionalista, Ukmina sin da piccola va in bicicletta, gioca a pallone, si sposta da sola per le commissioni, parla da pari con gli uomini del suo villaggio. Il motivo per cui può farlo è perché Ukmina non esiste. È un fantasma. Undicesima dopo sette femmine e tre maschi morti in fasce, quando ha compiuto un anno suo padre ha capito che ce l’avrebbe fatta e ha sentenziato: «Tu sarai un maschio, figlia mia». È un’usanza diffusa in Afghanistan, tollerata anche dai mullah: una famiglia senza figli maschi, può crescere una bambina come fosse un bambino. Per salvare l’onore e scongiurare la malasorte sui figli futuri. Malasorte che consiste nell’avere figlie femmine. Vengono chiamate bacha posh, “bambine vestite da maschio”, e sono tantissime. In virtù di un semplice cambio di abiti, Ukmina ha avuto tutta la libertà riservata agli uomini. E ha compreso fino in fondo quale prigionia sia nascere donna nel suo Paese. Così, al raggiungimento della pubertà, quando l’usanza impone alle bacha posh di mettere il velo, sposarsi e fare figli, Ukmina si ribella. Come potrebbe, di punto in bianco, seppellirsi tra quattro mura e ricevere ordini da un marito? Sa di dover pagare con pezzi della propria anima ogni giorno di libertà, ma sa anche che ne vale la pena. Sa che solo rimanendo uomo, libero e con diritto di parola, può aiutare le donne affinché non debbano nascondersi, sotto un burqa o in abiti maschili, per esistere.

Recensione: Una sorta di documentario che si traveste da romanzo, perchè quello che leggiamo è una storia reale, che risalta una società lontana dalla nostra ma che cerca di spingersi oltre attraverso l'individualismo di chi  vuole uscire dagli schemi. Il libro si legge con scorrevolezza. La storia è triste ma vi leggiamo riscatto, rivalsa, voglia di andare oltre. Forse mi aspettavo qualcosina in più. 

 (3 su 5)