7 Blog per un Autore: ROBERTO MONTI

 

Buongiorno amici di penna e ben ritrovati!

Con il nostro appuntamento del martedì, con la rubrica "7 Blog per un Autore" apriamo questa settimana. 



Oggi abbiamo ospitato "Un calice col morto", romanzo di Roberto Monti



TRAMA Un calice col morto è il terzo romanzo di Roberto Monti, un giallo ambientato nell’Oltrepò pavese, in un piccolo paese che è anche una comunità i cui abitanti si sostengono l’un l’altro e per questo l’economia dell’intero borgo dipende da tutti. Un’azienda vinicola è il fulcro di questa micro economia e la festa annuale del paese è il culmine del lavoro di un anno. Ma un omicidio rompe gli equilibri e dalle indagini del commissario Tortoriello emerge subito un’intricata rete di dissapori fra i compaesani. Un giallo avvincente, nello stile dell’autore che ci ha abituati a stupirci con la complessità della serie "I delitti di Tap Town". Un intreccio agreste che ruota attorno al vino, dove l’assassino può indossare i panni di chiunque e gli scheletri sono ben nascosti nell'armadio. Si sa, sono tanti i luoghi in cui può avvenire l'impensabile, ma la penombra delle luci notturne come l'oscurità della notte sanno sempre fare la differenza



Ecco la nostra intervista. 

 

AMBIENTAZIONE + IMMAGINI

Raccontaci la scelta dell’ambientazione e forniscici un’idea con delle immagini che accompagnano la descrizione

                                                                                        

Avevo voglia di natura e l'esigenza di scappare dalla città, quando ho cominciato a pensare al libro. Da queste due mie spinte, è nata l'ambientazione di Cascina Rubiconda che, come già detto ieri, è un piccolo borgo arroccato sulle colline dell'Oltrepò. Mi spiego meglio. Un calice col morto nasce da una precisa richiesta del mio Editore, Simone Colaiacomo della Edizioni Horti di Giano che, tra l'altro, saluto. Mi propose di scrivere un giallo e di presentarlo in anteprima al Salone Internazionale del Libro di Torino. Naturalmente accettai. In quel periodo stavo chiudendo la seconda indagine del detective Thomas Hardy, a Tap Town, una città immaginaria di mia invenzione. Il rischio di cadere in scenari o azioni che avevo inserito in Blood Red Paint, questo è il titolo del libro, era alto. Così ho deciso di ambientarlo nell'universo narrativo più lontano possibile da Tap Town, ovvero, in un piccolo paese immerso nella natura. Trovare ispirazione non è stato difficile, essendo io cresciuto sulle colline dell’Oltrepò. Prendendo aspetti diversi di ogni paesello che ho girato, ho creato Cascina Rubiconda. Anche la mia penna aveva bisogno di natura e si è infatti dedicata di più alla ricerca stilistica, rispetto al taglio freddo e cupo degli altri libri, per dare maggiore respiro a una narrazione costretta dal modello di giallo chiuso che ho deciso di realizzare.




Proseguite il blogtour:


LUNEDÌ - Tutto sul romanzo - IO AMO I LIBRI E LE SERIE TV 
MARTEDÌ - Ambientazione - IN COMPAGNIA DI UNA PENNA  
MERCOLEDÌ - Cast Dream - TRE GATTE TRA I LIBRI 
GIOVEDÌ - Un messaggio da scoprire - ANIMA DI CARTA  
VENERDÌ - Un'immagine che racconta - LIBERA_MENTE  
SABATO - Intervista all'autore - READING IS TRUE LOVE  
DOMENICA - Intervista al personaggio - GLI OCCHI DEL LUPO