Memorie di Sangue di Eva D'Amico

 

Buongiorno amici di penna,

oggi vi presentiamo due romanzi di Eva D'Amico "Memorie di Sangue" . Sono due volumi, il primo si intitola "Il Castello del giorno eterno" , il secondo invece "Le figlie della corruzione" .

Potete acquistare i romanzi qui:




[caption id="attachment_1029" align="alignright" width="220"] COPERTINA VOLUME I[/caption]

 

Sinossi: Una ragazza con troppi nomi, un passato sconosciuto e povero che diventa una vita ricca di eleganza e finte conoscenze, un futuro incerto. Eva è una ragazza condizionata dalla sua educazione, rigida e relegata nel “Castello del Giorno Eterno”, illusa di vivere in una posizione privilegiata, circondata da persone che si mostreranno troppo tardi per ciò che sono realmente. Quando i veli della menzogna cadono, il vuoto prende il sopravvento lasciando Eva in balia di se stessa, sola e confusa. Cosa succede quando il tuo nome non rispecchia la persona che sei, quando ti viene rubato e ti accorgi di non essere nulla nonostante una vita di trascorsi? Cosa accade quando reagisci alle troppe vessazioni subite e tiri fuori gli artigli per combattere? Chi è Eva? Una privilegiata? Una puttana? Una bambola? Una serva? Cercherà di scoprire se stessa all’interno di una vita piena di bugie e lotterà contro i suoi signori per guada- gnare l’amore, il rispetto e la libertà.

La nostra intervista:

“UN LIBRO NON SI GIUDICA DALLA COPERTINA… O FORSE Sì?”

Come è nata la cover del tuo libro? È frutto della tua immaginazione o, nel caso il libro sia legato a una CE, hai collaborato con chi ha progettato la copertina del tuo romanzo?

La cover delle Memorie è nata dalla collaborazione con lo staff della CE che lo ha pubblicato (I.D.E.A. - Immagina Di Essere Altro). Naturalmente avevo in testa un’idea abbastanza precisa di come la desideravo ed insieme all’illustratore Suwan Cancedda e alla mia editor Claudia Cintio abbia dato forma a quell’idea, fino a realizzarla.

Cosa ne pensi della famosa frase: “Un libro non si giudica dalla copertina?”. Sei d’accordo?

Un libro si giudica per forza di cose dalla copertina, in quanto è il primissimo contatto che si ha con il prodotto libro in quanto tale. Tutto ciò che sta sotto la copertina, che è la parte ovviamente più importante del libro, viene scoperta dopo: quando si prende in mano un romanzo le prime sensazioni che ci trasmette sono quelle tattile e visiva, se la copertina è rigida o morbida, liscia o ruvida, colorata o cupa, lucida o opaca ci lascerà un certo tipo di sensazione che, a mio parere, andrà a sommarsi all’idea complessiva che ci faremo del suddetto libro.

È fondamentale secondo te legare l'immagine della copertina al titolo?

Assolutamente sì, in quanto la copertina è la presentazione del libro, fornisce le prime informazioni sul contenuto e può aiutare ad arricchire e spiegare il significato del titolo solo con un colpo d’occhio.

[caption id="attachment_1030" align="alignright" width="214"] COPERTINA VOLUME II[/caption]

Che tipo di impatto potrebbe dare sul lettore e quanto un titolo accattivante sia più importante della copertina o viceversa?

Indubbiamente una copertina accattivante attira lo sguardo (e la mano di conseguenza) di un lettore verso un libro, quindi assolve perfettamente al suo scopo principale: il primo contatto con un lettore sconosciuto. Un titolo estremamente accattivante sviluppa invece un buon interesse in merito al contenuto del libro, intriga il lettore e lo invoglia a saperne di più. In generale credo che una copertina accattivante possa avere un maggior impatto sul lettore di un titolo: la nostra è una società basata sulle immagini e una bella copertina, che rende il libro anche un bell’oggetto da guardare, potrebbe tranquillamente arricchire, “abbellire”, un titolo magari non così d’impatto (che potrebbe essere tale anche per precisa scelta dell’autore). Un titolo accattivante su una copertina con sfondo tutto compatto e un font di dubbio gusto non ha certamente la stesso effetto. Personalmente credo che titolo e copertina debbano essere in equilibrio, senza prevalere l’uno sull’altro, perché in fin dei conti non sono che strumenti per contenere ciò che veramente è importante in un libro: il contenuto.

Grazie Eva per essere passata da noi!

Buona lettura a tutti!