Bentrovati amici di penna e buon Martedì! Come di consueto, oggi con la rubrica "7 Blog per un Autore" intervisteremo un autore riguardo l'ambientazione del suo romanzo. Ospite di questa settimana è Susanna Trippa e il suo "Come cambio lo sguardo".
Queste sono la cover e la trama.
Ecco la nostra intervista.
L’ambientazione
Raccontaci la scelta dell’ambientazione e forniscici un’idea con delle
immagini che accompagnano la descrizione
L’ambientazione è soprattutto
quella di Bologna dagli anni
Cinquanta agli anni Settanta, dove sono nata e vissuta, naturalmente
interpretata dal mio punto di vista. Sullo sfondo stanno gli avvenimenti
sociali, di costume e politici del periodo.
Bologna è una
ben strana città dove per anni hanno convissuto, al cassero di Porta Saragozza,
l’Arcigay e la folla che si raduna a maggio quando scende la Madonna. Oltre la
piazza e lo snodo del viale, il monumentale Arco Bonaccorsi dà il la al
porticato che, come un grosso vermone, s’arrampica strisciante lungo la collina
fino alla chiesa di San Luca. Immagino un pomeriggio d’inverno, freddo e
nebbioso come poteva essere tanti anni fa a Bologna…………………………………………………
C’era anche di
bello, in quel periodo, la scoperta solitaria di una città – la mia – che mi
pareva di vedere per la prima volta. Bologna – quella che va da piazza
Maggiore, dove ancora si vedeva al mattino qualche vecchio con la capparella,
fino alle strade e stradette della zona universitaria – era davvero la «Bologna
per me provinciale Parigi minore» di Francesco Guccini. Dalla via Emilia, dove
abitavo io, fino al centro storico era come fare un viaggio perché l’atmosfera
che si respirava, anche spostandosi di così poco, era diversa. Andavo alla
libreria Feltrinelli, in piazza Ravegnana; uscivo… alzavo gli occhi… le due
Torri mi guardavano benevole. Mi addentravo nel silenzio di quello ch’era stato
il quartiere ebraico: contemplavo le facciate storte, le travi di legno. Più in
là, oltre il Conservatorio e piazza Rossini, dalle parti di via Acri dove c’era
la segreteria, camminavo adagio sotto la copertura bassa dei portici. Ai muri
scrostati stavano appoggiate le biciclette, e il rosso e il giallo dominavano.
Da aggiungere anche un intero capitolo riservato ai viaggi, che erano parte integrante di una certa area giovanile.
E poi vennero i
viaggi in Oriente. La premessa fu un’estate nell’isoletta greca di Paros, ma il
grande progetto era quello di muoversi in autostop e arrivare ben più lontano.
Si viaggiava così in quegli anni: in autostop, in pullman e, chi l’aveva, col
furgone. La rivoluzione di quello ch’era stato il Sessantotto, o comunque
quanto vi gravitava attorno, si vedeva anche nel modo di viaggiare di quegli
anni. Se si era un po’ prudenti, allora che si era in molti sulle strade, anche
fare l’autostop era poi sicuro. Si era davvero in tanti, con il sacco a pelo e
lo zaino, per strada.
E sui traghetti, a dormire sul ponte, dove il vecchio legno si bagnava di salsedine. Scendeva la notte e scompariva, nel buio fondo, anche la scia spumeggiante della nave dove fino a poco prima si erano tuffati i gabbiani a banchettare.
Cresceva il
silenzio mentre, sdraiati a faccia in su, guardavamo in alto dove, nel cielo
profondo, miriadi di stelle si burlavano del fumo nero che usciva dalla nave.
Era come se si
potesse ribaltare tutto. Pareva che noi, così giovani e senza soldi, saremmo
potuti diventare padroni del mondo.
Eravamo noi
quelli vicini alle stelle. Zaino, sacco a pelo e autostop: l’illusione
d’arrivare dappertutto, andando e andando… come con il monopattino. Il viaggio
era quello che volevamo, quello che contava… diventava una febbre… andare e
andare. Easy rider e Sulla strada di Kerouac erano le nostre icone.
Questo è tutto! Mi raccomando proseguite il blogtour.
Ecco le tappe!
LUNEDÌ - Tutto sul romanzo - IO AMO I LIBRI E LE SERIE TV
MARTEDÌ - Ambientazione - IN COMPAGNIA DI UNA PENNA
MERCOLEDÌ - Cast Dream - TRE GATTE TRA I LIBRI
GIOVEDÌ - Un messaggio da scoprire - BUONA LETTURA
VENERDÌ - Un'immagine che racconta - LIBERA_MENTE
SABATO - Intervista all'autore - READING IS TRUE LOVE
DOMENICA - Intervista al personaggio - GLI OCCHI DEL LUPO