7 Blog per un Autore: SARA SERRA






Buongiorno amici di penna, 

eccoci qui, primo giorno di Giugno! La nostra rubrica settimanale propone il romanzo di Sara Serra ", La casa del gelsomino bianco .




Ecco la nostra intervista!


Raccontaci la scelta dell’ambientazione e forniscici un’idea con delle immagini che accompagnano la descrizione


Il romanzo è ambientato prevalentemente a “Villa Sole”, una tenuta immersa nella Valle del Tronto, poco distante da Ascoli Piceno dove, proprio nel magnifico centro storico, ho immaginato “la bottega delle erbe” (la vecchia tisaneria delle zie). Villa Sole è la casa dove sono cresciuti Alena ed Ethan, una casa che definirei viva perché fiorisce e spasima insieme ai suoi abitanti. Si accede alla tenuta attraverso un enorme cancello in ferro battuto e l’intero sentiero che porta alla grande casa è segnato da una spessa ghiaia bianca che scricchiola quando la si calpesta. Un suono che Alena reputa rasserenante. Quasi le intere pareti della casa sono ricoperte dal gelsomino rampicante che in estate sprigiona tutto il suo aroma zuccherino e pungente, mentre l’ingresso è sormontato da un pergolato di fitto glicine che sembra quasi un dipinto a olio.

 “(...) Attraversando un sentiero di fiori vivaci si giungeva poi al frutteto, uno dei posti più belli di “Villa Soleˮ , pieno di rigogliosi alberi che facevano bella figura, disposti in fila indiana come ordinati danzatori al vento, mentre il fruscio delle loro foglie era melodico come un assolo di violino. A scoscesa, al di là del frutteto, avevamo ettari di vigneto con chicchi di uva nera croccanti al primo morso, succosi e lievemente aciduli sulla lingua, ma con un aroma zuccherino che persisteva sul palato come nettare pregiato. Era stato il posto dove spesso mi rifugiavo per pensare, per leggere senza essere disturbata o per nascondere al resto del mondo qualche debolezza emotiva. A ovest rispetto ad esso si ergeva, in tutta la sua maestosità, la nostra affezionata quercia. A lei e al gelso centenario avevo raccontato per anni tutti i miei segreti, consapevole che in qualche modo mi avrebbero ascoltata, li avrebbero custoditi e forse, un giorno, me li avrebbero restituiti suggerendoli al vento. La grande quercia ci osservava dal punto più alto della collina, al di là della quale si spandeva a perdita d’occhio il campo di lavanda, profumato e tinteggiato delle più calde sfumature di viola. Mosso dal vento, sembrava un grosso drappo di velluto damascato. E per concludere, ai confini della proprietà, vi era il maneggio con dieci box, un paddock e un campo in sabbia. "

Ho scelto di ambientare il mio romanzo nelle Marche perché è una delle regioni che preferisco, così piena di verde e di storia. Ascoli Piceno è una bellissima cittadina circondata dalle montagne e da due dei più bei parchi nazionali italiani; di Ascoli amo soprattutto i suoi abitanti: sempre cordiali e disponibili. Preferisco ambientare le mie storie in luoghi che conosco e che amo e, fino a ora, ho sempre scritto di ambientazioni italiane, ma non escludo di uscire fuori dai confini del bel Paese per le mie prossime avventure. Una parte importante del romanzo, però, è ambientata a Volterra, un piccolo Comune toscano dove la famiglia di Cristian possiede un casolare appartenuto ai suoi bisnonni e recentemente ristrutturato a cui si accede attraverso un lungo sentiero di pini secolari. La Villa dei Labate ha un’ampia zona giorno studiata per accogliere i numerosi amici di famiglia e una zona notte con numerose camere da letto per ospitare chiunque voglia trattenersi e godere della frescura del pineto nelle afose giornate estive. Per quel che concerne Volterra, direi che sarebbe inutile provare a descriverla perché non la si può raccontare, si dovrebbe solo visitare. Certo è che sembra di respirare magia a ogni passo sulle strade del centro storico, dove si staglia in tutta la sua magnificenza Palazzo dei Priori. Anche D’Annunzio amava Volterra, da cui peraltro pare che trasse ispirazione per il suo “forse che sì forse che no” e a cui dedicò un sonetto che fa riferimento a tutti gli elementi caratterizzanti di questo splendido scorcio d’Italia.

“(...) Ci incamminammo tra i sentieri semi deserti di una Volterra illuminata dalla luce artificiale dei lampioni e dai riverberi che la luna rifletteva sulle strade ciottolate e sulle vecchie mura dei palazzi stagliati tra i vicoli. Palazzo dei Priori era molto più maestoso e imponente di quanto non avessi immaginato leggendone sui libri o guardando alcune trasmissioni televisive dedicate ai più affascinanti borghi medievali italiani. Volterra era seducente, era viva e affascinante al punto da avere l’impressione di essere osservati dalle finestre deserte.”


Questo è tutto. Proseguite il blogtour! Ecco le tappe:

LUNEDÌ - Tutto sul romanzo - IO AMO I LIBRI E LE SERIE TV
MARTEDÌ - Ambientazione - IN COMPAGNIA DI UNA PENNA
MERCOLEDÌ - Cast Dream - TRE GATTE TRA I LIBRI
GIOVEDÌ - Un messaggio da scoprire - ANIMA DI CARTA
VENERDÌ - Un'immagine che racconta - LIBERA_MENTE
SABATO - Intervista all'autore - READING IS TRUE LOVE
DOMENICA - Intervista al personaggio - GLI OCCHI DEL LUPO