Cari amici di penna,
anche questo mese volge al termine e ci apprestiamo ad accogliere l'anno nuovo con tante emozioni nel cuore. Non so che tipo di anno vi lasciate alle spalle voi, il mio è stato ricco di novità ed emozioni intense. Mi sono sposata, è iniziata una nuova fase della mia vita e ciò ha portato tanti cambiamenti positivi che, all'inizio, sono stati un po' difficili da affrontare. Ogni medaglia ha sempre il suo rovescio e va vissuto ugualmente e intensamente. E' stato un anno strano, di evoluzione, di crescita, di punti interrogativi e di rinascita. E' stato un anno forte, deciso, che ci ha scosso. Se allarghiamo i nostri orizzonti e pensiamo un po' a tutto ciò che è accaduto, il mio sguardo si sofferma principalmente su una zona della mia isola che è stata colpita dal terremoto. Penso a tutti i miei concittadini che hanno perso le loro case e quindi le loro sicurezze. A chi ha perso il lavoro, a chi ha dovuto affrontare tutto senza far trasparire emozioni negative, preoccupazioni e paure perchè in famiglia vi erano bambini piccoli a cui bisognava trasmettere serenità e sicurezza. Penso a quanto sarà difficile ricostruire tutto, ma anche a tutta la solidarietà che c'è stata. Essere isolani è difficile da spiegare. L'essere distaccati dalla terraferma spesso è un privilegio che ci ha permesso di vivere in tranquillità, lontani dalla criminalità, ad esempio. Di fatto, la nostra condizione di "isola" ci ha sempre insegnato che dobbiamo cavarcela da soli. Così è stato. Ci siamo rimboccati le maniche, abbiamo affrontato le difficoltà ma non abbiamo mollato. E se oggi ci sono ancora tanti problemi da risolvere, non desistiamo e combattiamo con sacrificio e dedizione.
Quest'anno non è stato tanto diverso dagli altri precedenti. Femminicidio, terrorismo, disoccupazione, sono tra le tante brutture del mondo a cui dobbiamo ancora sottostare. Vogliamo più libertà, più fiducia, più sicurezza, più vita. Eppure moriamo ancora per un falso amore. Ci uccidiamo per ideali che non esistono, soffriamo per una dignità che non ci viene riconosciuta. Nonostante tutto, ci aggrappiamo alla superficialità della nostra quotidianità, fatta di smartphone, social network, pc e quant'altro, quando basta veramente poco per essere felici. Ogni tanto basta spegnere il cellulare, andare a prendersi un caffè con un'amica e ridere, parlare, raccontarsi, ascoltarsi. A volte basta fare un giro in piazza, andare sul lungomare e ammirare il panorama. A volte basta restare a casa a leggere un buon libro. A volte basta giocare a carta con i nonni, basta sedersi a terra e fare un puzzle con i propri figli. A volte basta non affannarsi.
Il mio augurio per ciascuno di voi e per me stessa, è che questo nuovo anno ci dia la reale consapevolezza del tempo. Non correte. Assaporate gli attimi. La vita non è una gara a chi arriva prima, a chi corre più veloce , a chi scala più montagne, a chi guadagna di più. La vita è quell' emozione che vorresti durasse in eterno e invece è un solo attimo. Basta un secondo per perdere tutto, ma se hai coltivato l'amore, la famiglia, le amicizie, anche l'ultimo respiro avrà il più dolce dei sapori.
Buon 2018, a tutti voi!